Alla fine degli anni ’40 del XX secolo, dopo lo sviluppo iniziale in campo aeronautico, i motori turbogas gradualmente hanno trovato applicazioni in altri settori, dalla propulsione di veicoli terrestri all’azionamento di macchine operatrici in campo civile e industriale. Per questo motivo, alla fine degli anni ’50, l’azienda inglese Perkins Engines, già affermata per i suoi motori Diesel, decise di creare la Perkins Gas Turbine per intraprendere la produzione del turboalbero Mars da 50 CV, acquistando la licenza di costruzione dalla azienda americana Solar Gas Turbines Limited di San Diego. Il motore, strettamente derivato dal modello Solar T41, è costituito da un compressore centrifugo monostadio e da una turbina centripeta monostadio, in grado di fornire potenza meccanica attraverso un riduttore di velocità con ingranaggi conici. Il motore Mars, caratterizzato da massa e dimensioni molto ridotte, era stato concepito per l’azionamento di pompe idrauliche, compressori industriali e generatori elettrici. In particolare la Perkins tentò anche di commercializzarlo come elemento motore di una pompa idraulica antincendio. Perduta la commessa dei British fire brigades a causa dell’elevato rumore di funzionamento, il motore è rimasto in produzione fino al 1965, con un totale di 167 esemplari. Il turboalbero Mars del Museo è stato acquistato nel 1963 dall’ex Istituto di Macchine dell’Ateneo di Palermo, per attività di ricerca e didattica.
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Originariamente progettato per azionare una pompa antincendio trasportabile e per essere utilizzato come generatore in impianti industriali e marini. Alcuni esemplari sono stati venduti come dispositivi per attività di ricerca e didattiche.