Questo tipo di macchina a stantuffi, comunemente chiamata pompa a vapore o “cavallino, è costituita da una motrice alternativa (a vapore), bicilindrica con stantuffi a doppio effetto che aziona una pompa idraulica, anch’essa bicilindrica con stantuffi a doppio effetto, montata in tandem nello stesso telaio. Ogni stantuffo della motrice è collegato in modo diretto, mediante uno stelo di acciaio, con il corrispondente pistone del pompa idraulica. Gli steli comandano anche il cassetto di distribuzione della motrice, mediante una serie di bielle e bilancieri, mentre la pompa è dotata di valvole automatiche. Gli stantuffi della motrice hanno un diametro maggiore di quello dei pistoni della pompa in modo da imprimere una pressione di esercizio superiore a quella del vapore, consentendo dove necessario l’immissione dell’acqua nel generatore (di vapore). Rispetto ad altri sistemi, i cavallini a vapore erano caratterizzati dalla possibilità di regolare la quantità di liquido da inviare al generatore fino a valori molto ridotti, agendo semplicemente sulla valvola di ammissione del vapore nella motrice. Per contro richiedevano un consumo di vapore non trascurabile. Fino alla prima metà del XX secolo queste motopompe erano comunemente utilizzate come unità di servizio o di riserva negli impianti a vapore industriali, navali e in alcune locomotive.
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Come unità di servizio o di riserva negli impianti a vapore industriali, navali e in alcune locomotive.