Il motore ad accensione per compressione, ideato e brevettato da Rudolf Diesel nel 1892, fin dal suo esordio ha trovato una rapida diffusione nel settore industriale dove, nel giro di pochi anni, grazie ai suoi vantaggi tecnologici ha rimpiazzato i motori alternativi a vapore. Nella prima metà del ‘900 l’impiego del motore Diesel si è gradualmente affermato anche nel settore navale e in seguito in campo ferroviario e automobilistico. Lo schema costruttivo dei primi modelli deriva strettamente da quello largamente utilizzato per gli altri motori stazionari, da cui differisce principalmente per l’impiego di un sistema di iniezione e per la forma della camera di combustione. La crescente richiesta commerciale ha indotto molteplici aziende meccaniche, non solo del settore motoristico, ad impegnarsi nella produzione e nel graduale perfezionamento dei motori Diesel. Tra queste c’era la Hille Werke AG di Dresda, che ha prodotto l’esemplare della collezione del Museo negli anni ’20 del XX secolo. Per molti anni questo motore è stato probabilmente impiegato per azionare l’impianto idraulico di una tenuta privata e dopo la sua dismissione è stato donato all’Ateneo di Palermo. Nel 2010 è entrato a fare parte della collezione del Museo, nel cui laboratorio è stato integralmente restaurato nel 2011.

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