Nel 1963 la Lancia presentò la nuova vettura Fulvia berlina per sostituire la terza e ultima serie della Appia. Il nuovo modello a trazione anteriore, caratterizzato dalla disposizione all’avantreno del motore e degli organi di trasmissione, richiese la realizzazione di un nuovo motore a quattro cilindri molto compatto, la cui prima serie costruttiva venne denominata 818.000. Per fare fronte all’esigua disponibilità di spazio, venne adottata la disposizione dei cilindri a V molto stretta di poco più di 12 gradi, in modo tale da utilizzare un'unica testa e ridurre le dimensioni del motore, che fu inoltre inclinato sul lato destro per limitarne l'altezza complessiva. Attraverso modifiche costruttive e perfezionamenti, tra cui l'incremento di cilindrata e il conseguente aumento di potenza, il motore venne prodotto in varie serie per le Fulvia berlina e per le Fulvia coupé fino al 1976. Sia la Lancia, sia numerosi elaboratori privati realizzarono delle versioni da competizione, che furono impiegate con successo in molteplici attività agonistiche. L'esemplare esposto, costruito nel 1966, appartiene alla seconda serie costruttiva, introdotta nel 1964 per la Fulvia berlina 2C con la denominazione 818.100: differisce dalla prima serie per l'impiego di due carburatori doppio corpo orizzontali in luogo di uno singolo, sostituito per ottenere maggiori prestazioni.
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Lancia Fulvia 2C (berlina)
Per gentile donazione di Giorgio Onori.