Nella metà degli anni ’30 l’azienda inglese Alvis, già operativa in campo automobilistico e aeronautico, avviò lo sviluppo di un nuovo motore con nove cilindri a stella raffreddato ad aria, il cui primo prototipo venne completato nel 1936. Dopo vari test in volo compiuti prima della Seconda guerra mondiale, a causa delle priorità logistiche imposte dal conflitto, la produzione del motore fu avviata nel 1947. Con la denominazione Leonides furono sviluppate due distinte serie costruttive: i motori della serie 500 (con relativi sottotipi 502, 503 et al.) per gli aerei e quelli della serie 520 e derivati per elicotteri. Questi ultimi si distinguevano per l’impiego di una grossa ventola per il raffreddamento dei cilindri e un sistema diretto di trasmissione con una frizione centrifuga. L’Alvis sviluppò varie versioni di ciascuna serie, con caratteristiche e prestazioni ottimizzate per numerosi velivoli. Nel 1958 venne introdotta la serie 530 caratterizzata da una maggiore cilindrata e potenza massima di 640 CV. Il Leonides rimase in produzione fino al 1966 e fu l’ultimo motore aeronautico a pistoni di elevata potenza ad essere prodotto nel Regno Unito. In Italia alcuni motori della serie 500 furono impiegati nel prototipo del quadrimotore Agusta A.Z.8 del 1958 e nel primo prototipo del velivolo addestratore FIAT G. 49 del 1953.
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Velivoli Percival P.50 e P.66; Scottish Aviation Pioneer e Twin Pioneer; de Havilland Canada DHC-2 Beaver Mk.2; Agusta A.Z.8; FIAT G. 49-1.
L'esemplare esposto fa parte del patrimonio storico della Aeronautica Militare Italiana ed è stato restaurato dal Museo dei Motori nell’ambito di un progetto di ricerca, tutela e valorizzazione museale di motori aeronautici di varie epoche, realizzato congiuntamente tra la Forza Armata e l’Ateneo di Palermo in occasione del Centenario dell'istituzione dell'Aeronautica Militare.