Nella prima metà degli anni ’30 la FIAT intensificò lo sviluppo dei motori radiali con raffreddamento ad aria, tra i quali il modello A 70 del 1934 ben rappresenta un concentrato di varie soluzioni tecniche raffinate, non comuni nei coevi motori di piccola e media categoria. L’A 70 si caratterizza per la sua compattezza dimensionale, per la cura costruttiva, osservabile nelle fitte alettature di raffreddamento dei cilindri e delle teste, e per il buon rapporto massa potenza, ottenuto grazie anche all’impiego del sistema di sovralimentazione. Nonostante le sue ottime prestazioni, migliorate nella più potente versione A 70 S del 1936, il motore non riuscì ad affermarsi sul mercato e la sua produzione rimase limitata a pochi esemplari.
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Velivoli FIAT G. 5 bis, Breda 42, Cantieri Caproni Bergamasca PS. 1, Nardi FN 305 D etc.
L'esemplare esposto fa parte del patrimonio storico della Aeronautica Militare Italiana ed è stato restaurato dal Museo dei Motori nell’ambito di un progetto di ricerca, tutela e valorizzazione museale di motori aeronautici di varie epoche, realizzato congiuntamente tra la Forza Armata e l’Ateneo di Palermo in occasione del Centenario dell'istituzione dell'Aeronautica Militare.