Negli anni ‘10 del ‘900 l’impiego dei motori a due tempi si diffuse velocemente in ambito navale, soprattutto per le piccole imbarcazioni da diporto. La semplicità costruttiva e la facilità di uso e manutenzione rendeva i motori a due tempi particolarmente adatti per realizzare gruppi moto-propulsori fuoribordo leggeri e compatti. In quel periodo la svedese Aktiebolaget Archimedes si affermò come uno dei costruttori più rinomati in ambito internazionale grazie anche ad alcuni successi nelle competizioni sportive. La gamma iniziale nel 1914 si componeva di due modelli: il BS da 2 CV e il BS-2 da 5 CV, per piccole imbarcazioni da diporto, fino a circa 10 metri di lunghezza. Entrambi i modelli hanno lo stesso schema costruttivo caratterizzato da due cilindri orizzontali contrapposti il cui albero motore (verticale) è direttamente collegato all’elica propulsiva tramite una trasmissione con ingranaggi conici. I pistoni, sfasati di 180°, agivano da pompa di lavaggio nel basamento. Il volano, collegato all’estremità superiore dell’abero motore, è dotato di una manovella per l’avviamento manuale. In Italia i motori Archimedes furono commercializzati dalla Società Industriale Italo-Svedese di Genova.
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Piccole barche da diporto.
Per gentile donazione della sig.ra Gaetana Saporito Scalia.