Il motore Gnome è un turboalbero con turbina di potenza libera, derivato dal motore T58 della General Electric, del quale la de Havilland acquistò la licenza di produzione alla fine degli anni ’50. Il programma di produzione e sviluppo del Gnome fu mantenuto quando la de Havilland venne acquisita dalla Bristol Siddeley e, in seguito, quando quest’ultima fu a sua volta acquisita dalla Rolls-Royce. Il motore Gnome venne realizzato in due versioni: una in configurazione turboalbero per elicotteri, denominata H, e una per aeroplani turboelica, denominata P. Entrambe furono prodotte in vari modelli e sottotipi, sia per applicazioni militari, sia per l’impiego in ambito civile. Il motore Gnome fu uno dei primi turbomotori ad essere dotato di un sistema di controllo elettronico (analogico) dell’impianto di alimentazione in grado di semplificare la gestione del motore da parte del pilota, incrementandone nello stesso tempo il grado di sicurezza contro accidentali sovraccarichi. Tale sistema venne realizzato specificamente per il motore Gnome in Gran Bretagna in collaborazione con la Lucas e può essere considerato come il precursore di tutti i successivi sistemi FADEC (Full Authority Digital Engine Control).
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Elicotteri Westland Sea King, Wessex e Whirlwind (varie serie); Kawasaki KV-107 (licenza Boeing CH-46); Agusta A.101
L'esemplare esposto fa parte del patrimonio storico della Aeronautica Militare Italiana ed è stato restaurato dal Museo dei Motori nell’ambito di un progetto di ricerca, tutela e valorizzazione museale di motori aeronautici di varie epoche, realizzato congiuntamente tra la Forza Armata e l’Ateneo di Palermo in occasione del Centenario dell'istituzione dell'Aeronautica Militare.